Azienda leader nel settore del recupero e di affinazione dei metalli preziosi

Fondata nel 1974, Chimet apre il primo stabilimento a Badia al Pino nel 1976, al quale seguirà, negli anni 80, l’apertura di uno successivo a Viciomaggio, entrambi in provincia di Arezzo, segno del legame che esiste da sempre tra l’attività ed il suo territorio.

L’acronimo Chimet significa del resto “Chimica Metallurgica Toscana” e ancora oggi vuole sottolineare l’attaccamento ai processi tradizionali di lavorazione usati da secoli nell'affinazione dell’oro e degli altri metalli preziosi.

Da alcuni anni l’azienda ha sviluppato la divisione ecologica, un’attività supportata da importanti investimenti scientifici e tecnologici, nata per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti secondo le più recenti norme sulla tutela dell’ambiente.

Le numerose collaborazioni con Università, Centri di Ricerca ed Enti pubblici, hanno permesso a Chimet di garantire ai propri clienti il massimo risultato nel recupero e affinazione dei metalli preziosi.

Core Business

Chimet ha nell’attività di recupero e affinazione dei metalli preziosi il suo core business.

I processi si sono sviluppati su spinta del mercato internazionale e in base alla necessità di recupero degli scarti industriali e permettono così di recuperare metalli preziosi allo stato puro che rientrano nel ciclo produttivo delle aziende in tutto il mondo.

La lungimiranza di Chimet ha permesso di sviluppare una lavorazione a ciclo chiuso senza dispersione alcuna, né danneggiamento ambientale.


Relazione sulla gestione e bilancio 2022

Mission

La missione di Chimet è chiara e precisa: recuperare e affinare metalli preziosi dagli scarti delle lavorazioni industriali, in modo da agevolarne il riciclo nella produzione di catalizzatori, film spesso e prodotti chimici. Al contempo, l’azienda si impegna a smaltire con la massima attenzione, nel rispetto della vigente normativa, gli scarti che derivano dai processi di recupero.

Il processo di estrazione può durare dai tre giorni fino a qualche settimana e permette a Chimet di recuperare e affinare tonnellate di metalli preziosi (oro, argento, palladio, platino, rodio, rutenio e iridio), dagli scarti delle industrie elettroniche, fotografiche, galvaniche, farmaceutiche, chimiche, petrolchimiche, nonché orafe.

Presente e futuro

Disperdere materiale di scarto nell’ambiente non è solo incivile, ma anche antiproduttivo, e Chimet lo sa bene, tant’è che ha investito in ricerca e sviluppo fino ad ottenere numerose certificazioni.

Il guadagno non è solo economico, va considerato soprattutto il risparmio ambientale delle materie prime, dell’energia e del territorio.

Oggi Chimet è un’azienda di affidabilità internazionale e la sua fama continua a crescere soprattutto nelle divisioni catalizzatori, film spesso e prodotti chimici.

La ricerca, gli investimenti e il continuo sviluppo saranno alla base della futura filosofia Chimet, già pronta ad affrontare le sfide che l’industria le riserverà.

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